NOTIZIE
NOTIZIE
decorazione decorazione
sei in: NOTIZIE > Programmazione 2023-2027: il nuovo ciclo dello sviluppo rurale

03/04/2023
Programmazione 2023-2027: il nuovo ciclo dello sviluppo rurale

Con la nuova programmazione 2023-2027 la Regione Sardegna continua ad investire nello Sviluppo Rurale. Le azioni intraprese a favore delle imprese agricole e delle aree rurali regionali ricevono ulteriore impulso, grazie ad una dotazione finanziaria che supera gli 819 milioni di euro.

Con l’approvazione del Piano strategico della PAC dell’Italia (PSP) ha infatti preso avvio – a partire dal 1° gennaio 2023 – la PAC 2023-2027, così articolata:

• il cosiddetto “Primo Pilastro”, che comprende i pagamenti diretti e gli interventi settoriali delle OCM, finanziato dal FEAGA;
• il “Secondo Pilastro”, che finanzia le misure di sviluppo rurale tramite il FEASR.

Lo strumento per la declinazione regionale delle priorità strategiche e degli interventi è individuato nel Complemento Regionale per lo Sviluppo Rurale del PSP (CSR Sardegna 2023- 2027), di imminente approvazione a seguito del percorso di consultazione avviato con il Partenariato regionale. A questo LINK la delibera del 27 gennaio 2023.

Gli interventi

I 30 interventi previsti dal Complemento di sviluppo della Regione Sardegna in corso di finalizzazione sono orientati ai seguenti obiettivi:

1. Sostenibilità ambientale delle attività agricole e zootecniche.

Gli obiettivi di sostenibilità ambientale, finalizzati prioritariamente alla tutela delle risorse naturali e al basso impatto esercitato dalle attività agricole e zootecniche, rappresentano un perno su cui ruota la politica dello sviluppo rurale della regione.

Pertanto, sostenere il miglioramento del benessere degli animali, promuovere l’agricoltura biologica e le altre forme di produzione a ridotto input chimico ed energetico, rappresentano interventi cardine nel perseguimento di tali obiettivi. Inoltre, si deve intervenire a tutela dei sistemi agro-forestali con l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio boschivo isolano e la biodiversità.
Alla strategia per la conservazione, gestione e valorizzazione delle risorse e del territorio e una transizione ecologica e resiliente ai cambiamenti climatici, contribuiscono in maniera diretta e indiretta:

– tutti gli interventi in materia di ambiente e di clima che prevedono incentivi per la produzione integrata (intervento SRA01), l’introduzione di tecniche di lavorazione ridotta dei suoli (intervento SRA03), la custodia e la conservazione dell’agro biodiversità (interventi SRA14, SRA15 e SRA16), l’apicoltura (intervento SRA18), la produzione biologica (intervento SRA29) e il benessere animale (intervento SRA30), nel loro insieme finalizzati a migliorare la produzione, la qualità e la sostenibilità dei prodotti agricoli e zootecnici;
– gli investimenti per la prevenzione e il ripristino del potenziale produttivo agricolo (intervento SRD06) e gli investimenti volti alla prevenzione di danni alle foreste (intervento SRD12) mirati a rafforzare la resilienza ai cambiamenti climatici dei sistemi agricoli e forestali;
gli investimenti con finalità ambientali (intervento SRD08) finalizzati alle infrastrutture irrigue e di bonifica, tenuto conto dell’obiettivo strategico di migliorare la gestione delle risorse idriche anche al fine di contenere l’esposizione al rischio di siccità;
– gli investimenti forestali non produttivi (intervento SRD11) a sostegno della valorizzazione del ruolo multifunzionale svolto dalle foreste nella fornitura di servizi ecosistemici in materia di tutela ambientale, conservazione della biodiversità, degli habitat e dei paesaggi tradizionali forestali;
– evitare l’abbandono delle zone rurali fornendo incentivi agli agricoltori per continuare a svolgere l’attività agricola nelle zone montane e in quelle con altri svantaggi naturali significativi (interventi SRB01 e SRB02).

2. Valorizzazione qualitativa delle produzioni agroalimentari.

Oltre a una maggiore diffusione delle produzioni a marchio di origine è necessario valorizzare le caratteristiche identitarie delle produzioni regionali. Il consumatore, oggi, è sempre più orientato alla scelta di prodotti locali, ottenuti con tecniche di produzione tradizionali. Anche la crescita della domanda di prodotti ottenuti nel rispetto dell’ambiente e del benessere degli animali richiede che tali produzioni siano facilmente identificate e riconoscibili con la conseguente necessità di potenziare e incentivare tali filiere. L’organizzazione delle filiere agroalimentari dovrà tendere verso un riequilibrio della distribuzione del valore aggiunto tra i diversi attori, riconoscendo il giusto compenso al produttore primario. Contribuiscono:

– gli incentivi per certificare sul mercato la sostenibilità e qualità delle produzioni agricole e zootecniche (intervento SRG03) e il supporto alla loro promozione nel mercato locale, nazionale e internazionale (intervento SRG10).

3. Miglioramento della competitività del sistema agricolo isolano.

Il recente incremento dei costi energetici e delle materie prime impone la ricerca di percorsi innovativi che conducano a un elevato livello di autoapprovvigionamento energetico attraverso la diffusione di impianti aziendali alimentati da fonti di energia rinnovabile. Sarà, inoltre, necessario introdurre innovazioni di processo che portino a un miglioramento della redditività delle imprese anche attraverso la diffusione di tecnologie oggi poco utilizzate. Anche l’adeguamento infrastrutturale dei territori rurali rappresenta un obiettivo da perseguire, con interventi mirati a migliorare la gestione della risorsa irrigua e la viabilità. Nella prospettiva di un sistema agricolo più competitivo e orientato all’innovazione, gli interventi prevedono:

– il sostegno all’ammodernamento dei processi di produzione agricola dei cicli di lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli nell’ambito delle filiere agroalimentari, anche attraverso investimenti nell’agricoltura digitale e di precisione e per l’efficientamento degli input energetici e idrici (interventi SRD01 e SRD13);
– offrire opportunità imprenditoriali ai giovani sostenendo il loro insediamento nelle aziende agricole (intervento SRE01);
– investimenti mirati alla prevenzione dei danni da calamità naturali alle strutture agricole e al ripristino del potenziale produttivo agricolo (intervento SRD06);
– il sostegno alla viabilità a servizio delle aree rurali e delle aziende agricole con l’obiettivo di rendere il territorio regionale maggiormente accessibile e sicuro, anche con riguardo al cambiamento climatico (intervento SRD07);
– investimenti mirati alla gestione forestale sostenibile e all’innovazione del settore forestale regionale (intervento SRD15).

4. Sostegno alle strategie di sviluppo locale.

Ha un ruolo strategico nel favorire la vitalità delle zone rurali e contrastare fenomeni di spopolamento, povertà e degrado ambientale. Un approccio che deve essere sviluppato con una prospettiva di lungo termine, per portare le zone rurali a essere motore del progresso e dello sviluppo socio-economico della regione. L’intervento è, quindi, principalmente, rivolto alle zone rurali più bisognose per rispondere alle persistenti esigenze di sviluppo di servizi di base, infrastrutture, contrasto alla disoccupazione, allo spopolamento, alla povertà, per l’inclusione sociale e la parità di genere.
Nell’ambito della strategia per lo sviluppo locale gli interventi proposti sono finalizzati a:

– sviluppare opportunità di reddito da lavoro nelle zone rurali attraverso il sostegno agli investimenti nelle aziende agricole per la diversificazione in attività non agricole (intervento SRD03);
– la partecipazione fattiva degli attori pubblici e privati, organizzati in partnership locali, nell’elaborazione e attuazione di strategie di sviluppo rurale LEADER (interventi SRG05 e SRG06) in ambiti tematici rilevanti per la Regione, quali:

a) sistemi locali del cibo, distretti, filiere agricole e agroalimentari;
b) servizi, beni, spazi collettivi e inclusivi;
c) sistemi di offerta socio-culturali e turistico-ricreativi locali;
d) sistemi produttivi locali artigianali e manifatturieri.

5. Trasferimento di conoscenza e innovazione attraverso l’informazione e la ricerca in campo agricolo

La nostra regione possiede un patrimonio di conoscenze in campo agricolo, zootecnico e forestale frutto di anni di ricerche e sperimentazioni e attività di divulgazione e assistenza tecnica alle imprese agricole svolte dalle Agenzie regionali, anche con il supporto delle Università, diffuse su tutto il territorio e funzionali alle peculiarità ambientali, culturali e produttive della nostra Isola.
Il nostro sistema regionale appare coerente con il sistema AKIS (Agricultural Knowledge and Innovation System) promosso in ambito europeo e integrato nel Piano Strategico della PAC 2023-2027, definito come “combinazione di flussi organizzativi e di conoscenze tra persone, organizzazioni e istituzioni che utilizzano e producono conoscenza nel settore dell’agricoltura e in quelli correlati”.

Nondimeno, si ritiene necessario migliorare il sistema di relazioni e i flussi di conoscenza nonché rafforzare il coordinamento tra Agenzie regionali, Università e Organismi di consulenza che operano nel territorio regionale a servizio dell’agricoltura e delle aree rurali, promuovendo anche scambi di conoscenza in ambito nazionale e internazionale nel quadro del Partenariato Europeo per l’Innovazione in agricoltura (PEI).

In tale ottica si pongono gli interventi finalizzati a:
– sostenere gruppi di imprese e centri di ricerca, per l’applicazione, nella pratica agricola, delle innovazioni disponibili (intervento SRG01 Sostegno ai Gruppi operativi del PEI) e la cooperazione per azioni di supporto e servizi all’innovazione nei settori agricolo, forestale e agroalimentare (intervento SRG09);
– migliorare la gestione aziendale su aspetti tecnici, economici, ambientali e sociali tramite i servizi di consulenza specialistica alle imprese agricole (intervento SRH01);
– diffondere e condividere la conoscenza, le esperienze, le opportunità, l’innovazione e i risultati della ricerca e la digitalizzazione mediante azioni di informazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali (intervento SRH04).

La programmazione dello Sviluppo Rurale regionale dovrà integrarsi ed essere complementare con gli altri interventi previsti dai Fondi Strutturali e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e assicurare la semplificazione della gestione amministrativa per migliorare l’efficienza di realizzazione del programma, aumentare il grado di digitalizzazione dei procedimenti e delle diverse fasi attuative e ridurre gli oneri amministrativi a carico dei beneficiari degli interventi.

La programmazione e attuazione dei programmi finanziati dall’Unione europea presuppone anche azioni di confronto con il partenariato, che coinvolgono le Autorità pertinenti a livello regionale e locale, le parti economiche e sociali e le organizzazioni della società civile, con l’obiettivo di assicurare il rispetto dei principi di governance a più livelli, sussidiarietà e proporzionalità, nel quadro delle funzioni e competenze dei soggetti coinvolti.

Da ultimo è necessario precisare che la definizione del CSR Sardegna deve tener conto:

1. delle scelte che orientano il Piano Strategico della PAC 2023-2027, compresa l’armonizzazione degli interventi di sviluppo rurale tenendo conto delle specificità regionali;
2. delle risorse finanziarie assegnate alla Regione Sardegna, che ammontano a euro 819.493.113 di spesa pubblica totale, di cui euro 413.844.022 di contributo FEASR (50,50% della spesa pubblica totale) ed euro 405.649.091 di cofinanziamento nazionale
3. gli interventi selezionati per lo Sviluppo rurale della Sardegna contribuiscono al conseguimento degli obiettivi generali della PAC, in ambito economico, ambientale e sociale, che a loro volta contribuiranno all’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, e quindi alla Strategia Regionale per lo sviluppo sostenibile inclusa la Strategia regionale per i Cambiamenti climatici;
4. dei vincoli per la ripartizione delle risorse finanziarie tra gli interventi dello Sviluppo rurale stabiliti dal Regolamento (UE) n. 2021/2115, che prevedono che all’iniziativa LEADER sia assegnato almeno il 6,18% della quota FEASR assegnata alla Regione e che ogni Regione dovrà concorrere agli obiettivi ambientali e climatici con una quota pari almeno al 46% della dotazione finanziaria assegnata.
5. del principio di concentrazione delle risorse finanziarie sugli interventi che meglio rispondono alle esigenze regionali di sviluppo economico, sociale e ambientale sostenibile e semplificazione dei procedimenti amministrativi;
6. dell’obiettivo di operare sinergie con gli interventi del PNRR e di altri fondi comunitari, nazionali e regionali;
7. della consultazione con il Partenariato.

NOTIZIE IN PRIMO PIANO

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER E RICEVI
AGGIORNAMENTI SUL PSR SARDEGNA 2014-2022