Il programma di Sviluppo Rurale

Il programma di Sviluppo Rurale

Il Programma di Sviluppo Rurale sostiene i giovani agricoltori: i risultati e le opportunità del biennio 2021-22.
Intervista con l’Assessora dell’Agricoltura Gabriella Murgia
La tematica portante di questo numero è quella dei giovani agricoltori. Giovani che subentrano nell’azienda agricola della propria famiglia o che mettono in pratica la propria idea, anche grazie ai fondi del Programma di Sviluppo Rurale. Quanto è importante per il PSR Sardegna la tematica dei giovani agricoltori? E che rapporto hanno questi giovani con la Regione e con il Programma?

Il programma di sviluppo rurale

Gli interventi a favore dei giovani agricoltori hanno nel Programma della Regione Sardegna una grande rilevanza strategica e, conseguentemente, un peso finanziario importante: oltre 50 milioni nel PSR 2014-2020 sono stati dedicati ai bandi per il primo insediamento e al “Pacchetto Giovani”, consentendo di finanziare, ad oggi, oltre 1.400 nuovi progetti condotti da agricoltori “under 40”.

Le politiche per il ricambio generazionale prevedono inoltre una serie di facilitazioni per i giovani agricoltori che accedono alle altre misure del PSR, come ad esempio percentuali di cofinanziamento maggiori per i progetti di investimento (+20%) e una corsia preferenziale per accedere a percorsi di formazione e consulenza personalizzata.

Con l’imminente approvazione della estensione del PSR Sardegna al biennio 2021-22 e le nuove risorse provenienti dal fondo NEXT Generation EU metteremo a disposizione ulteriori fondi per i bandi giovani, pari a 39,8 milioni di euro, che saranno utilizzati sia per uno scorrimento parziale delle graduatorie già esistenti della misura 6.1, sia per finanziare un nuovo bando per il primo insediamento, che contiamo di pubblicare a breve.

Il futuro della nostra agricoltura sarà affidato alle nuove generazioni ed è estremamente importante che le politiche regionali, anche tramite i fondi europei, continuino a incentivare l’ingresso di giovani qualificati nel settore, per contrastare le tendenze in atto di abbandono delle campagne e lo scarso ricambio generazionale, un problema comune con tante altre regioni italiane ed europee, ma particolarmente importante in Sardegna dove l’economia agricola e agroalimentare ha, insieme al turismo, un ruolo insostituibile nella creazione di reddito e di posti di lavoro.

“D’altra parte si assiste da qualche anno a un interessante fenomeno in cui il lavoro dell’agricoltore, che aveva perso attrattività agli occhi delle nuove generazioni, “sta tornando di moda” ed anzi alcuni studi lo indicano come tra le professioni più ambite nell’immaginario dei giovani”

Assessora dell’Agricoltura Gabriella Murgia

I nuovi modelli di agricoltura sostenibile, biologica, multifunzionale, digitale, aperta all’innovazione e al mercato che vanno affermandosi costituiscono infatti sempre di più uno stimolo e una sfida per i giovani più preparati e possono generare opportunità sempre maggiori all’interno del comparto agricolo.

Anche la prospettiva di una vita lavorativa a contatto con la natura costituisce oggi per molti ragazzi un fattore attrattivo, che può ben sposarsi con attitudini e aspirazioni imprenditoriali anche in aziende di piccola scala, si pensi ad esempio alle tante forme e professioni dell’agricoltura multifunzionale – penso agli agrichef, alle fattorie didattiche e sociali, al settore emergente del benessere e della pet therapy – o agli sbocchi che può offrire l’agricoltura di precisione per gestire le coltivazioni e gli allevamenti da remoto con l’ausilio delle nuove tecnologie.

Vorrei infine sottolineare l’importanza di nuove competenze manageriali, che consentano alle nostre aziende agricole un nuovo approccio alla gestione e al mercato, si pensi ad esempio alla crescita continua della vendita diretta, della domanda di prodotti identitari del territorio, alle possibilità offerte dal marketing digitale e dalla blockchain per la tracciabilità alimentare, tutti temi sui quali i giovani che oggi subentrano – tendenzialmente più istruiti e propensi all’innovazione – potranno certamente offrire un contributo.

Per questo ritengo essenziali i servizi di consulenza, formazione e assistenza tecnica offerti sul territorio dal sistema regionale, in particolare tramite l’Agenzia LAORE, gli organismi di consulenza e gli enti di formazione accreditati, nonché, per i progetti con un maggiore carattere innovativo, quelli offerti dall’Agenzia AGRIS per l’innovazione in campo agricolo e dal sistema di SARDEGNA RICERCHE. Sul sito regionale è semplice trovare i contatti e individuare le persone in grado di accompagnare, con le necessarie competenze, i giovani che intendono avviare una nuova impresa.

Recentemente è stata pubblicata la relazione annuale di attuazione del PSR Sardegna.
Quali sono le sue valutazioni sull’attuazione del PSR al momento attuale?

Uva

La Sardegna è in Italia tra le Regioni che presentano il maggiore avanzamento della spesa, come certificato da un recente rapporto dell’Agenzia ministeriale AGEA 1 . Dal punto di vista finanziario, quindi, gli obiettivi di spesa sono stati ampiamente superati e ciò ha consentito alla Regione di evitare la perdita dei fondi europei del FEASR che scatta quando le amministrazioni non raggiungono i target di spesa e, contemporaneamente, di poter accedere pienamente alle risorse premiali del FEASR assegnate in funzione delle performance.

La relazione evidenzia un avanzamento molto buono delle misure a superficie e a capo e di gran parte delle misure “ad investimento”. Alcune misure, viceversa, presentano ritardi istruttori e su queste stiamo lavorando, al fine di semplificare e accelerare la concessione dei contributi e i pagamenti. Anche i prossimi bandi sui giovani dovranno essere gestiti con maggiore celerità, per evitare tempistiche che possono scoraggiare i giovani agricoltori che vogliono investire con l’aiuto del PSR.

Ritengo essenziale, ancor più nell’era post-COVID, favorire uno snellimento delle procedure, spesso complicate per i fondi europei da un livello di regolamentazione e di controllo eccessivo rispetto alle possibilità delle strutture amministrative regionali, fortemente penalizzate negli ultimi anni dal blocco delle assunzioni e dai pensionamenti.

La mole di lavoro per gli uffici dell’Assessorato e di ARGEA è stata notevole: a partire dal 2015 sono stati emanati ben 92 bandi (oltre ai 102 bandi territoriali dei GAL), che hanno interessato una platea di oltre 29.000 aziende agricole. Si stima che il 90% delle aziende agricole iscritte al registro imprese abbia aderito ad almeno una o più misure del PSR: sono numeri molto importanti, che non ritroviamo in nessun altro programma operativo regionale e che testimoniano l’interesse del mondo agricolo per le opportunità di finanziamento e di investimento agevolate dal PSR. Per questo sono in corso importanti investimenti nella semplificazione e digitalizzazione dei procedimenti e sono inoltre previste assunzioni di nuove figure professionali, che insieme ai programmi di formazione continua per il personale regionale dovranno porre le basi per una gestione più efficiente ed efficace dei prossimi programmi.

“Ritengo essenziale, ancor più nell’era post-COVID, favorire uno snellimento delle procedure, spesso complicate per i fondi europei da un livello di regolamentazione e di controllo eccessivo rispetto alle possibilità delle strutture amministrative regionali, fortemente penalizzate negli ultimi anni dal blocco delle assunzioni e dai pensionamenti”

Assessora dell’Agricoltura Gabriella Murgia

L’attivazione di Argea come organismo pagatore regionale ha rappresentato un fattore positivo rispetto alla situazione precedente?

Dal 16 ottobre 2020, data di avvio dell’attività dell’Organismo Pagatore ARGEA, tutto il Programma di Sviluppo Rurale viene gestito in Sardegna, con la programmazione in capo all’Assessorato dell’Agricoltura e la gestione istruttoria e dei pagamenti affidata al nuovo Organismo Pagatore Argea Sardegna. A partire dalle domande di pagamento presentate nella primavera del 2021, anche i pagamenti diretti, erogati attraverso il fondo europeo FEAGA, verranno gestiti da ARGEA.

L’istituzione di un Organismo Pagatore regionale in campo agricolo rappresenta un primo importante riscontro all’esigenza di semplificazione e di snellimento della burocrazia manifestata dai nostri agricoltori e dalle organizzazioni professionali agricole. I dati relativi ai pagamenti erogati nell’ultimo anno dimostrano che la scelta di accreditare ARGEA come Organismo Pagatore Regionale (OPR) ha consentito di centrare e di superare ampiamente tutti gli obiettivi di spesa prefissati. Sono in corso attività per rendere sempre più efficiente il nuovo organismo pagatore, con l’obiettivo di assicurare una celere e tempestiva erogazione dei finanziamenti a favore del sistema agricolo e rurale della Sardegna.

I dati relativi ai pagamenti erogati nell’ultimo anno dimostrano che la scelta di accreditare ARGEA come Organismo Pagatore Regionale (OPR) ha consentito di centrare e di superare ampiamente tutti gli obiettivi di spesa prefissati. Sono in corso attività per rendere sempre più efficiente il nuovo organismo pagatore, con l’obiettivo di assicurare una celere e tempestiva erogazione dei finanziamenti a favore del sistema agricolo e rurale della Sardegna.

Infografica

Quali risultati ha ottenuto la Regione Sardegna nell’assegnazione delle nuove risorse previste dal regolamento di transizione dell’unione europea per il biennio 2021-2022?

Considerato che il nuovo periodo della PAC entrerà in vigore 1° gennaio 2023, ossia con due anni di ritardo rispetto al previsto a causa del protrarsi dei negoziati a livello europeo, a seguito dei regolamenti così detti “di transizione” è in corso di approvazione da parte della Commissione UE la proroga del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Sardegna per il periodo 2021-2022.

Ciò significa la disponibilità di risorse aggiuntive molto importanti per gli anni 2021 e 2022, che in termini di spesa pubblica sono pari a complessivi € 437 milioni, di cui 62 milioni provengono dal fondo NEXT GENERATION EU, meglio conosciuto col nome di “Recovery Fund”: risorse fondamentali per il comparto regionale, per le quali il nostro Assessorato si è ampiamente battuto nei negoziati, affinché la Sardegna non venisse penalizzata nella ripartizione dei fondi.

Grazie a questi stanziamenti aggiuntivi sono stati pertanto confermati tutti i bandi annuali per il biennio 2021-2022 relativi alle misure per il clima e per l’ambiente (misure a superficie 10, 11, 13) e per il benessere animale (misura 14). Saranno inoltre rilanciate alcune misure “cardine” del PSR come la Misura 4 per gli Investimenti aziendali, che prevede una dotazione di 42 milioni di euro per la sottomisura 4.1 a favore degli investimenti aziendali, 6,2 milioni per finanziare i progetti di agricoltura di precisione e oltre 10 milioni per il sostegno degli investimenti a favore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli (sottomisura 4.2). Come anticipavo, sarà inoltre assegnato un budget di 39,8 milioni di euro al primo insediamento e sarà data continuità a numerose altre misure, tra cui gli interventi dei Gruppi di Azione Locale (GAL).

L’estensione del PSR ha consentito inoltre di individuare, tramite la misura 5.2, fondi aggiuntivi per il ripristino dei danni derivanti dagli incendi verificatisi a luglio nelle aree del Montiferru e della Planargia, che hanno avuto gravi conseguenze per il territorio, causando ampie perdite presso numerose aziende agricole e zootecniche.

“Grazie a questi stanziamenti aggiuntivi sono stati pertanto confermati tutti i bandi annuali per il biennio 2021-2022 relativi alle misure per il clima e per l’ambiente (misure a superficie 10, 11, 13) e per il benessere animale (misura 14)”

Assessora dell’Agricoltura Gabriella Murgia

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza come impatterà sull’agricoltura della Sardegna?

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia prevede un pacchetto di aiuti economici senza precedenti, che si collocano all’interno dello stanziamento europeo straordinario del NEXT Generation EU (NGEU) approvato nel luglio 2020 dal Consiglio europeo al fine di sostenere gli Stati membri colpiti dalla pandemia di COVID-19.

Sarà un’occasione storica anche per la Sardegna, che potrà contare su importanti risorse aggiuntive per il settore agricolo e, più in generale, per l’economia delle nostre aree rurali, in corso di definizione da parte del Governo.

Allo stato attuale il fondo NEXT Generation EU – al di fuori del PNNR – contribuisce con 62 MLN all’estensione del PSR Sardegna per il biennio 2021-22 ed in particolare a misure di particolare interesse strategico per la ripresa e la resilienza, come gli investimenti in agricoltura di precisione, quelli a favore dei giovani agricoltori che avviano una nuova impresa e quelli per la difesa del suolo.

All’interno del PNNR un capitolo estremamente importante è quello dedicato alla Rivoluzione Verde e alla Transizione Ecologica (MISSIONE DUE: 59 MLD di Euro per l’Italia) che in linea con gli accordi globali ed europei del Green Deal punta a una progressiva e completa decarbonizzazione, col passaggio alle energie rinnovabili e il rafforzamento delle soluzioni di economia circolare, per ridurre l’impatto che i cambiamenti climatici hanno e sempre di più potranno avere, se non si interviene per tempo, sul nostro ecosistema (già a rischio per la desertificazione, la perdita di biodiversità e i sempre più frequenti eventi calamitosi), ma anche sull’economia e sulla società.

All’interno di questo capitolo troviamo l’obiettivo “Sviluppare una filiera agro- alimentare sostenibile” con 2,80 MLD di Euro da impegnare nel periodo 2021-23. In linea con la strategia europea “Dal produttore al consumatore”, il nostro Paese potrà investire tali risorse per migliorare la competitività delle aziende agricole e le loro prestazioni climatico-ambientali, rafforzando le infrastrutture logistiche del settore, riducendo le emissioni di gas serra e sostenendo la diffusione dell’agricoltura di precisione e l’ammodernamento dei macchinari.