Gli aiuti settoriali

Una delle novità introdotte dal Piano Strategico della PAC (PSP 2023-2027), approvato lo scorso 2 dicembre con Decisione di esecuzione della Commissione europea C(2022) 8645, riguarda la possibilità di attuare una architettura comune in grado di fissare a livello nazionale, in un unico strumento di programmazione, interventi relativi ai pagamenti diretti, allo sviluppo rurale e agli interventi settoriali.
In particolare, in base al nuovo approccio strategico della PAC, gli interventi settoriali, tradizionalmente riconducibili all’Organizzazione comune di mercato (OCM) unica, nel periodo 2023-27 prevedono specifiche dotazioni finanziarie e interventi nei seguenti settori:
  • Prodotti ortofrutticoli;
  • Prodotti dell’apicoltura;
  • Vitivinicolo;
  • Olio d’oliva e olive da tavola;
  • Patate fresche e refrigerate.
In base a questo approccio, per la prima volta nella storia della PAC, si finanziano i programmi operativi di OP e AOP anche in altri comparti agricoli adottando l’attuale modello di finanziamento e funzionamento delle Op/AOp dell’ortofrutta a quasi tutte le produzioni del settore primario.
Inoltre, nel caso lo Stato Membro decida di istituire nuovi interventi settoriali a favore di prodotti o settori attualmente non coperti, questi dovranno essere impostati secondo il modello ortofrutticolo. Tale iniziativa è frutto della maggiore consapevolezza che le forme di organizzazione collettiva, specie se riconosciute e legittimate dalle istituzioni pubbliche, possono migliorare il coordinamento delle decisioni e il funzionamento delle filiere agroalimentari.
Questo nuovo approccio trova le sue basi nella capacità di raggiungere gli obiettivi generali fissati dal Reg. (UE) n. 2115/2021, tra cui quello di promuovere un settore agricolo intelligente, resiliente e diversificato che garantisca la sicurezza alimentare e, in particolare: il miglioramento dell’orientamento al mercato, l’aumento della competitività delle imprese (OS 2) e il miglioramento della posizione degli agricoltori nella catena del valore (OS 3).
Attraverso l’intervento settoriale, in coerenza con gli obiettivi specifici della PAC e con gli obiettivi settoriali declinati nell’articolo 46 del Reg. (UE) 2021/2115, la scelta dell’Italia è stata quella di attivare solo alcuni dei tipi di intervento previsti dall’articolo 47 e che potranno essere inclusi nei Programmi operativi delle OP/AOP.
La vera novità della PAC 2023-2027 è, inoltre, il sostegno alla filiera pataticola, per la quale sono state previste risorse specifiche (in totale 30 milioni di euro) al fine di ridurre lo squilibrio sul fronte dell’export. Si tratta di una novità per un settore che è stato aggiunto dall’Italia tra quelli finanziabili, in considerazione dell’attuale tessuto produttivo della filiera, caratterizzato dalla presenza di forme aggregate già riconosciute come le OP, alle quali si è quindi ritenuto opportuno indirizzare il sostegno allo scopo di incentivare il processo associativo tra le imprese non ancora associate e migliorare la competitività del sistema pataticolo nazionale.
La strategia proposta dal PSP 2023-2027 per alcuni settori, è incentrata sul sostegno ai Programmi Operativi (PO) delle Organizzazioni di Produttori (OP) e delle loro Associazioni (AOP). In particolare, per il settore ortofrutticolo, olivicolo e pataticolo, le OP, nei propri programmi operativi, stabiliscono quali obiettivi settoriali intendono perseguire e attraverso quali interventi del PSP attuare. Più in particolare, le OP e AOP ortofrutticole nei loro Programmi Operativi devono obbligatoriamente selezionare gli obiettivi settoriali riguardanti la concentrazione dell’offerta, il miglioramento dell’ambiente e del clima, anche attraverso la ricerca e lo sviluppo.

PROGRAMMI OPERATIVI DELLE ORGANIZZAZIONI DI PRODUTTORI DEL SETTORE ORTOFRUTTICOLO

  • I programmi operativi devono perseguire i seguenti obiettivi:

    • Pianificazione e organizzazione della produzione, adeguamento della produzione alla domanda;
    • Concentrazione dell’offerta e immissione dei prodotti sul mercato;
    • Miglioramento della competitività a medio e lungo termine;
    • Ricerca e sviluppo in materia di metodi di produzione sostenibili;
    • Promozione, sviluppo e attuazione di pratiche ambientali;
    • Contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento agli stessi;
    • Incremento del valore commerciale e della qualità dei prodotti;
    • Promozione e commercializzazione dei prodotti;
    • Incremento del consumo dei prodotti del settore ortofrutticolo;
    • Prevenzione delle crisi e gestione dei rischi;
    • Miglioramento delle condizioni di impiego e garanzia della conformità agli obblighi dei datori di lavoro nonché alle prescrizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
  • Nel settore dell’ortofrutta, gli interventi previsti nel PSP 2023-2027 sono relativi a:

    • Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali, ricerca e metodi di produzione innovativi e sperimentali, nonché altre azioni;
    • Servizi di consulenza e assistenza tecnica;
    • Formazione, compresi l’addestramento e lo scambio di buone pratiche;
    • Produzione biologica o integrata;
    • Trasporto e stoccaggio di prodotti;
    • Promozione, comunicazione e commercializzazione;
    • Attuazione di regimi di qualità dell’unione e nazionali;
    • Sistemi di tracciabilità e certificazione;
    • Azioni intese a mitigare i cambiamenti climatici e ad adattarsi ai medesimi;
    • Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali per magazzinaggio collettivo
    • Reimpianto di frutteti o oliveti;
    • Ritiro dal mercato;
    • Raccolta verde;
    • Mancata raccolta;
    • Assicurazione del raccolto e della produzione;
    • Fornitura di servizi di orientamento;
    • Attuazione e gestione di requisiti sanitari e fitosanitari di paesi terzi nell’UE;
    • Azioni di comunicazione volte a sensibilizzare e informare i consumatori.
  • I beneficiari degli interventi nel settore ortofrutta sono le Organizzazioni di Produttori (OP) e le loro Associazioni (AOP) riconosciute ai sensi del Regolamento (UE) n. 1308/2013 con un programma operativo approvato.

  • La stima del finanziamento comunitario per l’intero periodo 2023-2027 è di 1,457 miliardi di euro, con un valore crescente dai 280 milioni di euro nel 2023 ai 303 milioni di euro nel 2027.

PROGRAMMI OPERATIVI DELLE ORGANIZZAZIONI DI PRODUTTORI DEL SETTORE PATATICOLO

  • Attualmente il tessuto produttivo della filiera presenta forme aggregate già riconosciute come Organizzazioni di Produttori (OP) per cui il sostegno mira a incentivare il loro ruolo fondamentale di “nucleo di aggregazione” per quelle imprese non ancora associate.
    Ciò si ritiene possa avere delle importanti ricadute a livello di investimenti realizzati e quindi di incremento della competitività del sistema pataticolo nazionale.

  • Nel settore pataticolo, gli interventi previsti nel PSP 2023-2027 sono relativi a:

    • Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali;
    • Servizi di consulenza e assistenza tecnica;
    • Formazione;
    • Produzione biologica o integrata;
    • Sostenibilità ed efficienza del trasporto e dello stoccaggio di prodotti;
    • Promozione, comunicazione e commercializzazione;
    • Attuazione di regimi di qualità dell'unione e nazionali;
    • Attuazione di sistemi di tracciabilità e certificazione;
    • Azioni per mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici;
    • Creazione, costituzione e ricostituzione di fondi di mutualizzazione;
    • Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali per magazzinaggio collettivo;
    • Ritiro dal mercato;
    • Assicurazione del raccolto e della produzione;
    • Fornitura di servizi di orientamento;
    • Azioni di comunicazione volte a sensibilizzare e informare i consumatori.
  • I beneficiari dell’intervento sono le Organizzazioni di Produttori (OP) e le loro Associazioni (AOP), riconosciute ai sensi del regolamento (UE) n. 1308/2013 con un programma operativo approvato.

  • La dotazione finanziaria per l’intero periodo 2023-2027 è di 30 milioni di euro, con un valore annuale di 6 milioni di euro.

PROGRAMMI OPERATIVI DELLE ORGANIZZAZIONI DI PRODUTTORI DEL SETTORE OLIVICOLO-OLEARIO

  • L’intervento settoriale per l’olivicoltura, in coerenza con gli obiettivi della PAC e in sinergia con le altre politiche e strumenti, mira a:

    • migliorare la competitività del settore;
    • migliorare la qualità della produzione (olio d’oliva e olive da tavola);
    • rendere il settore maggiormente sostenibile, non solo dal punto di vista economico e ambientale, ma anche sociale.
    • Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali, ricerca e metodi di produzione innovativi e sperimentali, nonché altre azioni (art. 47.1, lett. a).
    • Servizi di consulenza e assistenza tecnica […] (art. 47.1, lett. b).
    • Formazione, compresi l’addestramento e lo scambio di buone pratiche […] (art. 47.1, lett. c).
    • Produzione biologica o integrata (art. 47.1, lett. d).
    • Azioni intese ad aumentare la sostenibilità e l’efficienza del trasporto e dello stoccaggio di prodotti (art. 47.1, lett. e).
    • Promozione, comunicazione e commercializzazione […] (art. 47.1, lett. f).
    • Attuazione di regimi di qualità dell’Unione e nazionali (art. 47.1, lett. g).
    • Attuazione di sistemi di tracciabilità e certificazione […] (art. 47.1, lett. h).
    • Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali che rendano più efficace la gestione dei volumi immessi sul mercato anche per il magazzinaggio collettivo (art. 47.2, lett. b).
    • Fornitura di servizi di orientamento […] (art. 47.2, lett. j).
    • Azioni di comunicazione volte a sensibilizzare e informare i consumatori (art. 47.2, lett. l).
  • Il sostegno al settore dell’olio di oliva e delle olive da tavola, confermato anche nella PAC 2023-2027, cambia radicalmente il criterio di erogazione rispetto alla PAC 2014-2022. Il contributo a questo settore mira al supporto all’azione delle OP e delle AOP riconosciute, come disciplinato dal Decreto Ministeriale del MASAF n. 502276 del 06/10/2022 recante le “Disposizioni nazionali sui programmi operativi delle OP e AOP del settore dell’olio di oliva e delle olive da tavola”.

    Tali organizzazioni, tramite i loro programmi operativi (di durata minima di 3 anni e massima di 5 anni suddivisi in programmi esecutivi annuali), attivano azioni collettive per perseguire obiettivi di competitività, qualità e sostenibilità. Le modalità attuative sono simili a quelle del settore ortofrutticolo e prevedono il sostegno rivolto ai programmi operativi delle OP e AOP.

  • L’importo finanziario complessivo è pari a 168,75 milioni di euro.
    L’importo dell’aiuto UE per l’Italia è pari a 30,390 milioni di euro per il 2023 e a 34,590 milioni di euro per gli anni successivi fino al 2027 (incluso).

PROGRAMMI OPERATIVI DEL SETTORE API E MIELE

    1. Servizi di consulenza, assistenza tecnica, formazione, informazione e scambio delle migliori prassi, anche tramite la creazione di reti, agli apicoltori e alle organizzazioni di apicoltori.
    2. Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali, nonché altre azioni, anche a fini di:
      • lotta contro gli aggressori e le malattie dell’alveare, in particolare la varroasi;
      • prevenzione dei danni causati da avversità atmosferiche e promozione dello sviluppo e dell’uso di pratiche di gestione adattate a condizioni climatiche in evoluzione;
      • ripopolamento del patrimonio apicolo nell’Unione, incluso l’allevamento delle api;
      • razionalizzazione della transumanza.
    3. Azioni di sostegno ai laboratori per l’analisi dei prodotti dell’apicoltura, della perdita di api o dei cali della produttività e delle sostanze potenzialmente tossiche per le api.
    4. Azioni intese a mantenere o aumentare il numero esistente di alveari nell’Unione, incluso l’allevamento delle api.
    5. Collaborazione con gli organismi specializzati nella realizzazione di programmi di ricerca nei settori dell’apicoltura e dei prodotti dell’apicoltura.
    6. Promozione, comunicazione e commercializzazione, comprese azioni di monitoraggio del mercato e attività volte in particolare a sensibilizzare maggiormente i consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura.
    7. Azioni volte a migliorare la qualità dei prodotti.
  • Intervento n. 1

    I beneficiari dell’intervento sono forme associate di apicoltori (Organizzazioni di produttori, Associazioni e loro unioni, Federazioni, Cooperative e Consorzi di tutela del settore apistico come definiti dal D.M. 25 marzo 2016 n. 2173), i cui soci risultino in regola con gli obblighi di identificazione e registrazione ai sensi delle regole previste per la Banca Dati Apistica (BDA), e Organismi di ricerca che abbiano consolidata esperienza nel settore apistico.

    Intervento n. 2

    I beneficiari dell’intervento sono apicoltori singoli e loro forme associate (Organizzazioni di produttori, Associazioni e loro unioni, Federazioni, Cooperative e Consorzi di tutela del settore apistico come definiti dal D.M. 25 marzo 2016 n. 2173) i cui soci risultino in regola con gli obblighi di identificazione e registrazione ai sensi del D.M. 04/12/2009 (BDA).

    Intervento n. 3

    I beneficiari dell’intervento sono Organismi specializzati nella ricerca nei settori dell’apicoltura e dei prodotti dell’apicoltura (Istituti, Enti, Università, ecc.). I progetti di ricerca candidabili al finanziamento devono prevedere una concertazione con le associazioni dei produttori per garantire il soddisfacimento delle esigenze del settore.

    Intervento n. 4

    I beneficiari dell’intervento sono forme associate di apicoltori, come definiti dal DM 25 marzo 2016 n. 2173 (Organizzazioni di Produttori del settore apistico, le Associazioni di apicoltori e loro Unioni, le Federazioni, le Società, le Cooperative e i Consorzi di tutela del settore apistico) e i cui soci siano in regola con gli obblighi di identificazione e registrazione in BDA ai sensi del D.M. 4/12/09.

  • Alla filiera delle api e del miele italiana, per la programmazione 2023-2027, sono destinati complessivamente 83,8 milioni di euro. Il 30% è messo a disposizione dalla PAC (25,1 milioni di euro) e ben il 70% (58,6 milioni di euro) finanziato dallo Stato italiano come cofinanziamento.

PROGRAMMI OPERATIVI DEL SETTORE VITIVINICOLO

Il sostegno finanziario al settore vitivinicolo italiano che ammonta a circa 1,52 miliardi di euro, nel PSP 2023-2027 prevede quattro tipologie di interventi:

  • Ristrutturazione e riconversione dei vigneti (art. 58, lett. a);
  • Investimenti (art. 58, lett. b);
  • Vendemmia verde (art. 58, lett. c);
  • Distillazione dei sottoprodotti della vinificazione (art. 58, lett. g);
  • Promozione e comunicazione sui Paesi Terzi (art. 58, lett. k).

RISTRUTTURAZIONE E RICONVERSIONE DEI VIGNETI

  • L’intervento si articola in azioni di ristrutturazione e di riconversione dei vigneti, ed è finalizzato ad aumentare la competitività e la sostenibilità economica, ambientale e sociale del settore vitivinicolo, attraverso:

    • il rafforzamento dell’identità della produzione vitivinicola italiana e dei territori nei quali essa è svolta (dimensione sociale);
    • l’adeguamento dell’offerta nazionale alle sempre più diversificate richieste del mercato (dimensione economica);
    • la maggiore diffusione di tecniche di gestione dei vigneti più razionali e ispirate ai principi della viticoltura sostenibile anche nell’ottica di assicurare, in via prioritaria, il mantenimento della viticoltura nelle aree con particolari sensibilità ambientali (inclusa la viticoltura eroica) e con un elevato valore paesaggistico (dimensione ambientale).
  • I principali soggetti eleggibili sono: imprenditori agricoli singoli e associati; organizzazioni di produttori vitivinicoli riconosciuti ai sensi dell’art. 157 del Regolamento (UE) n. 1308/2013; cooperative agricole che conducono propri vigneti; società di persone e di capitali esercitanti attività agricola; consorzi di tutela autorizzati ai sensi dell’art. 41 della legge 12 dicembre 2016 n. 238.

INTERVENTI PREVISTI: INVESTIMENTI

  • L’intervento è finalizzato ad assicurare un progressivo e costante ammodernamento teso a garantire il miglioramento della performance, la competitività, l’efficienza energetica etc. Gli investimenti sono diretti a migliorare il rendimento globale dell’impresa, soprattutto in termini di adeguamento alla domanda del mercato, e ad aumentarne la competitività dal punto di vista della produzione e/o la commercializzazione dei prodotti vitivinicoli, anche al fine di migliorare i risparmi energetici, l’efficienza globale nonché trattamenti sostenibili contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione dei cambiamenti climatici.

    L’intervento consiste nella realizzazione di investimenti materiali e/o immateriali in impianti di trattamento, in infrastrutture vinicole nonché in strutture e strumenti di commercializzazione del vino.

  • Interventi legati al pilastro ambientale:

    • sistema di monitoraggio di precisione dei consumi energetici per evidenziare i processi maggiormente energivori ed ottimizzarne la gestione;
    • pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica;
    • pannelli termici per la produzione di acqua calda;
    • pannelli termici per la produzione di acqua calda;
    • sostituzione progressiva dei sistemi di filtrazione che necessitano di coadiuvanti di filtrazione per eliminare il problema dello smaltimento;
    • sistemi di lavaggio automatici con recupero parziale delle soluzioni di lavaggio per ridurre il consumo di acqua e detergenti;
    • retrofit dei corpi illuminanti con sorgenti luminose a basso consumo (led);
    • flotta dei carrelli elevatori totalmente ad alimentazione elettrica;
    • sistemi di recupero delle frigorie e delle calorie mediante scambiatori di calore;
    • impianto di generazione di energia eolica.

    Interventi legati al pilastro sociale:

    • realizzazione di ambienti lavorativi confortevoli con illuminazione naturale;
    • audit volontari periodici con interviste ai lavoratori da parte di terze parti (clienti, Enti di certificazione);
    • formazione dipendenti in tema di sicurezza sul lavoro;
    • presenza di un comitato di gestione della sicurezza (medico aziendale, manager aziendale sicurezza, rspp, rls);
    • presenza di un sistema di comunicazione per suggerire miglioramenti;
    • sorveglianza sanitaria periodica;
    • presenza di un manager che assicuri il rispetto dei diritti dei lavoratori;
    • presenza di un codice condotta o codice etico;
    • sistema di segnalazione anonima di situazioni di disagio, di molestie e sistema di gestione delle segnalazioni;
    • presenza di un organigramma aziendale;
    • incontri periodici con rappresentanti dei lavoratori (rsa, rsu) sui temi ambientali, sociali ed economici;
    • sistema di formazione dei dipendenti con accesso riservato a tutti orario flessibile e smart working, per motivi familiari, ove possibile servizio di ristorazione interno.
  • Beneficiari dell’intervento sono le imprese la cui attività sia almeno una delle seguenti:

    • la produzione di mosto di uve ottenuto dalla trasformazione di uve fresche da essi stessi ottenute, acquistate o conferite dai soci, anche ai fini della sua commercializzazione;
    • la produzione di vino ottenuto dalla trasformazione di uve fresche o da mosto di uve da essi stessi ottenuti, acquistati o conferiti dai soci anche ai fini della sua commercializzazione;
    • l’elaborazione, l’affinamento e/o il confezionamento del vino, conferito dai soci e/o acquistato, anche ai fini della sua commercializzazione; sono escluse dal contributo le imprese che effettuano la sola attività di commercializzazione dei prodotti oggetto del sostegno;
    • la produzione di vino attraverso la lavorazione delle proprie uve da parte di terzi vinificatori, qualora la domanda sia volta a realizzare ex novo un impianto di trattamento o una infrastruttura vinicola, anche ai fini della commercializzazione.
    • Beneficiano, altresì, dell’aiuto le organizzazioni interprofessionali, come definite all’ articolo 157 del regolamento, compresi i Consorzi di tutela riconosciuti autorizzati ai sensi dell’articolo 41 della legge 12 dicembre 2016 n. 238, per la registrazione dei marchi collettivi delle denominazioni.

INTERVENTI PREVISTI: VENDEMMIA VERDE

  • Mantenere l’equilibrio tra domanda e offerta, eliminando le eccedenze al fine di evitare crisi di mercato e di tutelare i redditi degli agricoltori, lasciando al contempo inalterato il potenziale di produzione.

  • L’intervento prevede la distruzione totale o l’eliminazione dei grappoli non ancora giunti a maturazione, nella campagna e nelle aree che ne abbiano fatto richiesta.

  • I soggetti eleggibili sono i produttori di uva da vino intesi come imprenditore agricolo, sia persona fisica che giuridica, in regola con le norme vigenti in materia di potenziale viticolo.

INTERVENTI PREVISTI: DISTILLAZIONE DEI SOTTOPRODOTTI DELLA VINIFICAZIONE

    • Consolidare il livello qualitativo della produzione.
    • Ridurre il rischio di sofisticazioni.
    • Sottoprodotti. Ridurre l’impatto ambientale derivante dai sottoprodotti della vinificazione.
  • I produttori di vino sono obbligati alla consegna dei sottoprodotti ottenuti – fecce e vinacce – ad un distillatore per la successiva trasformazione in alcool, ovvero al loro ritiro sotto controllo.

  • I soggetti destinatari dell’intervento sono i distillatori che operano su tutto il territorio nazionale, riconosciuti dalle Regioni e Province autonome secondo la normativa nazionale vigente.

INTERVENTI PREVISTI: PROMOZIONE E COMUNICAZIONE SUI PAESI TERZI

  • Promuovere i vini italiani sui mercati terzi che nel frattempo hanno subito, al pari di quelli comunitari, dei mutamenti importanti in termini di modalità di consumo, preferenze e canali di acquisto.

  • L’intervento prevede:

    • azioni in materia di pubbliche relazioni, promozione e pubblicità che mettano in rilievo gli elevati standard dei prodotti dell’Unione, in particolare in termini di qualità, sicurezza alimentare o ambiente;
    • partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale;
    • campagne di informazione, in particolare sui sistemi delle denominazioni d’origine, delle indicazioni geografiche e della produzione biologica vigenti nell’Unione;
    • studi per valutare i risultati di campagne di informazione e promozione.
    • organizzazioni professionali;
    • organizzazioni di produttori;
    • associazioni di organizzazioni di produttori di vino;
    • organizzazioni interprofessionali;
    • consorzi di tutela e loro associazioni e federazioni;
    • produttori di vino intesi come le imprese, singole o associate;
    • soggetti pubblici;
    • le associazioni temporanee di impresa e di scopo;
    • le reti di impresa.
  • Tabella: Risorse settore vitivinicolo e percentuale per intervento

Responsabile dell'attuazione Argea Sardegna