Dal campo al bicchiere un birrificio agricolo a filiera chiusa

Dal campo al bicchiere:
un birrificio agricolo a filiera chiusa

Giuseppe Murru e Mauro Loddo sono due giovani agricoltori che hanno trasformato la loro passione per la birra in un’azienda efficiente e sostenibile: un birrificio agricolo a filiera chiusa. Dopo aver iniziato a fare birra tra le mura di casa, i due giovani decidono di fare sul serio e nel 2013 acquisiscono un’azienda agricola nella piana di Orosei e realizzano un birrificio artigianale nella vicina Irgoli per trasformare l’orzo e il luppolo: dalla lavorazione dei campi (semina, trebbiatura), alla trasformazione dell’orzo in malto fino alla birrificazione, i due giovani imprenditori curano tutte le fasi della produzione all’interno della loro azienda.

Gli antichi guerrieri sardi Shardana

L’identità del birrificio è ispirata alla storia di un’antica divinità sumero-babilonese adorata dagli antichi guerrieri del mare Shardana, che secondo recenti studi archeologici sarebbero da identificare con i popoli nuragici sardi. Gli Shardana furono dei mercenari e combatterono in Egitto e in Mesopotamia nello stesso periodo storico e nella stessa area geografica in cui è nata la birra. Il riferimento del brand aziendale a Marduk, Dio della città di Babilonia dell’epoca della prima dinastia babilonese, richiama quindi la storia millenaria della birra e le lunghe tradizioni che questa bevanda sembrerebbe avere anche in Sardegna.

Una birra sarda

Una birra sarda

Proveniente dai terreni della bassa valle del Cedrino, la birra di Mauro e Giuseppe ha tutto il gusto del sole dell’Isola. Per la produzione della loro birra, Mauro e Giuseppe utilizzano l’orzo distico, materia prima selezionata proprio per l’ottima resa nella trasformazione in malto. La caratteristica principale di questo cereale è che, a differenza degli altri orzi polistici, ha dei chicchi disposti su due file, particolarità che lo rende perfetto per la birrificazione.

Filiera corta ed economia circolare

“Ci siamo trasformati anche in agricoltori – ci raccontano i due imprenditori – per produrre una birra con materie prime locali, che ci siamo resi conto poteva attrarre l’interesse di una fetta di consumatori attenta alla provenienza”. L’azienda agricola chiude tutta la filiera in 13 ettari, rappresentando un vero e proprio esempio di economia circolare sostenibile: le materie prime (orzo e luppolo) vengono coltivate nei campi di Orosei, quindi lavorate nella malteria e infine trasformate in birra (mosto, fermentazione, imbottigliamento), destinando gli scarti e i sottoprodotti all’allevamento in azienda di bovini da carne di razza Black Angus.

Non solo birra

Ma i due soci non si fermano solo alla birra: uno degli obiettivi è quello di creare un paniere di prodotti agroalimentari realizzati totalmente all’interno dell’azienda, che si andranno ad affiancare a quelli già offerti. In un futuro non molto lontano, i due birrai prevedono di realizzare un locale dove proporre a turisti e residenti una selezione di specialità del territorio: un progetto di investimento che potrebbe candidarsi per ricevere il supporto del PSR.

Box di approfondimento

Mauro e Giuseppe sono stati supportati dalle Misure del PSR "Pacchetto Giovani" per il primo insediamento e per la realizzazione di una serie di investimenti necessari per riammodernare l'azienda agricola e, successivamente, dalla misura 4.2, per la creazione del birrificio agricolo artigianale.